venerdì 14 ottobre 2016

San Pietro di Feletto,Borgo del Gusto alle giornate di Borghi d'Europa


SAN PIETRO DI FELETTO

San Pietro di Feletto (San Piero dé Felét in veneto), è un comune italiano di 5 321 abitanti della provincia di Treviso in Veneto. Si tratta di un comune sparso in quanto sede comunale non è l'omonimo borgo ma quello di Rua di Feletto.

Panorama di San Pietro da Refrontolo
Il comune di San Pietro di Feletto è collocato sulle colline moreniche a nord ovest di Conegliano. Tali colline sono coperte di vigneti, soprattutto del vitigno prosecco, che in quest'area ha denominazione di origine controllata.
Tra la vegetazione si segnalano boschi di robinie e di castagni.

La storia
Il toponimo Feletto deriva dal latino filix "felce", in riferimento alla boscosità del territorio [2]. La storia del comune inizia probabilmente attorno al VII-VIII secolo quando fu eretta la chiesa di San Pietro, forse sulle rovine di un tempio pagano. Il luogo sacro, attorno al quale si formò un primo nucleo abitato, divenne rapidamente sede di una potente pieve, la cui giurisdizione si estendeva, oltre che sul Feletto, anche su Formeniga, Collalbrigo e Refrontolo. Attorno all'XI secolo essa veniva donata al vescovo di Belluno, per passare poi alla consorteria di Conegliano. Seguirà poi le sorti di quest'ultima passando più tardi alla Serenissima .


Unità Tematiche :
Percorsi della Fede : Pieve di San Pietro e Chiesa di Rua ed Eremo Camaldolese
Il Patrimonio delle Terre del Gusto
Delegato : Marco Moret (Azienda Agricola Moret, Vini, Santa Maria di Feletto


Pieve di San Pietro

Pieve di San Pietro, affreschi cinquecenteschi nella cappella di San Sebastiano


Si tratta di una delle pievi più antiche e preziose della marca trevigiana, posta in un luogo panoramico da cui lo spettacolo paesaggistico è paragonabile solo a quello visibile dalle terrazze delle pievi di Castello Roganzuolo o di Rolle.
La chiesa, risalente all'XI secolo, si presenta con una facciata a salienti, davanti alla quale si apre un ampio porticato medievale, sotto il quale sono custoditi cinque preziosi affreschi: Sant'Antonio Abate, Vergine col Bambino, Vergine con Santi, Sacrificio di Caino e Abele, Cristo della Domenica.
L'interno, a tre navate, contiene affreschi eseguiti tra il XII e il XV secolo: i più antichi sono nella parte sinistra della navata centrale e sopra l'arco dell'abside. Il catino absidale è dominato da un grande Cristo Pantocratore tra la Vergine e San Pietro del XIII secolo. I restanti affreschi sono del XV secolo: tra essi quelli che fanno da cornice alla cappella gotica di San Sebastiano, sede del battistero e angolo più suggestivo della pieve.
Tutti i dipinti hanno beneficiato di un completo restauro tre 1998 e 2002, il quale consente oggi di godere delle suggestioni coloristiche originarie.


Chiesa di Rua ed eremo camaldolese


La chiesa della frazione di Rua nacque nel Seicento assieme al complesso di un grande eremo camaldolese, di cui era parte: l'aspetto attuale è frutto di modifiche che nei secoli ne hanno ampliato le dimensioni. L'eremo camaldolese risale al 1670 e fu soppresso nell'Ottocento da Napoleone: attualmente ne restano solo alcune parti, tra cui 4 celle, il refettorio e l'albergo dei poveri, dove ha sede il municipio.

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