domenica 28 luglio 2019

I vini di Gori all 'Osteria il Mulino di Zoppola



Edi Tapacino,direttore di Gori Agricola di Nimis, è intervenuto alla conferenza stampa di presentazione di Arti e Sapori 2019 presso la Osteria il Mulino di Zoppola.
Daniele Lecinni è un oste 'scosceso', dal carattere impegnativo, ma che sa il fatto suo : una cucina
di alto profilo e scelte enoiche meditate e mai banali, costituiscono il 'tesoretto' del suo locale.
Così,fra una intervista e l'altra, ecco lo chardonnay di casa Gori.

"Vitigno internazionale che trova in regione un habitat adatto, che lo eleva ad uno dei più continui e caratteristici vini bianchi friulani. Ha ottima capacità di invecchiamento soprattutto se ben affinato in legno.All’occhio è giallo paglierino limpido e profondo. Al naso colpisce per la sua eleganza e caratteristiche note di lievito, crosta di pane e con sentori floreali.In bocca risulta raffinato, intenso con sentori di fiori d’acacia e glicine. Sapido in bocca grazie alla sua piacevolezza richiama altra beva, chiudendo al palato con un eleganza fruttata all’albicocca e mela matura. Si accompagna a minestre e paste con verdure, zuppe di pesce e torte salate di verdure."
Niente da aggiungere.

L’antico mulino di Zoppola faceva parte del possedimento della famiglia Panciera in Borgo Castello, uno dei più suggestivi per la storia della cittadina friulana.
Oggi, questo antico mulino è di Daniele Lecinni, 38 anni, a molti noto per aver gestito per più di dieci anni - nel cuore di Pordenone - il ristorante “Al teston”. Daniele è tornato a casa, nella sua terra d’origine, ristrutturando quello che era un mulino vecchio ed abbandonato e inaugurandolo nel dicembre del 2018 dopo un restauro durato oltre sei anni, che ha ridato vista ad uno dei simboli di Zoppola.
“Ho la fortuna” – racconta Daniele– “di lavorare con una gran bella e giovane squadra. In cucina lo Chef  Daniele Flebus fonde tradizione e innovazione per stupire i nostri ospiti con piatti sempre sorprendenti. Luciano Tomasini mi affianca, invece, nella scelta dei vini, dove le bollicine sono preferite: da quelle locali, a quelle degli spumanti e degli champagne. Senza dimenticare il personale che ci aiuta in cucina e in sala con grande dedizione”.

martedì 11 giugno 2019

UN BIGLIETTO DA VISITA VERAMENTE COMPLETO PER I RISTORANTI.

Quante volte passando davanti ad un ristorante abbiamo pensato: “L’aspetto è bello, ma che cosa vi si mangerà? E sarà buono?”
Per rispondere a queste domande è nato Sluurpy, un'applicazione - per web e per mobile, che non solo pubblica i menù originali di più di 100.000 locali, come ci assicura l’inventore Simone Giovannini, giovane bolognese che nel 2013 ha avuto l’ispirazione, assieme a suo fratello, di dar vita, a questo sito.
"Eravamo ancora studenti, dovevamo ordinare una pizza da asporto e siamo andati in confusione quando ci siamo resi conto che non avevamo il menù e quindi non sapevamo che cosa chiedere, se non la solita Margherita” -  ci racconta.
Dall'aver dimenticato la pizza preferita dell'asporto sotto casa al notare che la impossibilità di consultare a proprio piacimento il menu di un locale fosse effettivamente un problema, il passo è stato breve.
"Inizialmente la nostra idea era quella di digitalizzare i menu di tutti i take-away d'Italia- prosegue Simone – facendo così un servizio per i fuori sede, per gli studenti, ma anche per i professionisti single che molto spesso non hanno tempo o voglia di cucinare.
Abbiamo pensato di coinvolgere, per sviluppare il progetto, la stessa platea alla quale volevamo rivolgerci inizialmente: gli studenti, ed abbiamo creato una specie di gioco.
In ogni grande città italiana sono nati dei gruppi di studenti, delle vere e proprie squadre, che si sono sfidate a chi raccoglieva il maggior numero di menù.
Facendo leva su temi come allegria e convivialità, oltre che la sana competizione, siamo riusciti a portare a casa i primi 8 000 menu, ma la cosa più entusiasmante è che questo gioco con il passaparola si è diffuso in tutte le parti d’Italia.  Abbiamo capito di aver raggiunto il nostro scopo quando abbiamo visto che per una sorta di “viralità"; molti ristoranti, rendendosi conto di quello che stava succedendo, della nascita di un nuovo attore del sistema, hanno cominciato ad inviare autonomamente i loro menu, così come hanno fatto utenti anonimi, segnalando magari quello del proprio ristorante preferito.
Come dicevo in quattro anni circa, siamo arrivati a oltre 100.000 menu, tra le scannerizzazioni dei cartacei e le trasposizioni online dei digitali, ed anche l’audience è entusiasmante: - 1.800.000 di utenti unici registrati alla newsletter  
Avete previsto anche degli aggiornamenti stagionali? -
 "Certamente - mi risponde- anzi, molto spesso sono gli stessi ristoranti a mandarci i menu aggiornati. Stiamo però studiando un modo per poter aumentare l'automatismo di questo progetto, e allo stesso tempo siamo quasi al varo di un "bollino" che certifichi i menu più aggiornati per segnalare all'utente da quanto tempo è stata inserita la nuova carta". 
Ma l’aspetto più importante di questo progetto, a cui gli ideatori tengono particolarmente, è che il servizio offerto a Ristoranti, Pizzerie e Take-away è totalmente gratuito ed è diventato poi così trasversale da unire le rosticcerie ai ristoranti stellati in un regime di assoluta democrazia, dove a farla da padrone è appunto il menu.
 "Questa democrazia- ci spiega Simone- non sempre è stata apprezzata, soprattutto dai ristoranti stellati o comunque di un certo livello, che non gradivano di essere messi accanto alla rosticceria o al kebab di turno. Per questo abbiamo escogitato lo
Sluurpometro, un nome che ricorda indici di gradimento da programmi tv anni '90, ma che in realtà non è altro che un algoritmo. La sua funzione è settorializzare; ovvero per ogni ristorante scandagliare il web alla ricerca di ogni informazione e recensione, unendo poi queste informazioni in un'unica scheda prima, e in un unico voto poi. Un voto che nasce però non mettendo sullo stesso piano Tripadvisor e la Guida Michelin, ma parametrando l'importanza di ogni opinione, creando così un voto complessivo che tenga conto dello spessore differente delle varie fonti". 
Gianluigi Pagano

domenica 24 febbraio 2019

La cucina dell’Agriturismo Massari di Conselice





Di solito è nostro buon costume non esprimere giudizi sulla cucina di un ristorante se non dopo
averlo visitato al meno due volte.
Antica lezione, questa, che la fretta dei tempi d’oggi ‘brucia’ (magari anche per l’urgenza,
tutta terrena,di passare all’incasso…)

Così dopo ben tre appuntamenti con la cucina del ristorante agrituristico Massari di Conselice, possiamo annotare alcune impressioni inedelebili.
Anzitutto si tratta di una solida, autentica cucina della tradizione.
Non troverete mai degli accostamenti di cibo irrituali, poco rispettosi delle caratteristiche degli
alimenti.
Le minestre fatte in casa, che vanno dalle tagliatelle, garganelli, tortellini, tortelloni, strozzapreti, gnocchi, conditi con i ragù classici della terra di Romagna, alla pasta e fagioli, lasagne al forno, passatelli etc. Niente male anche i risotti.

I secondi vengono interpretati con carne ai ferri ed arrosti prodotti in Azienda : da non dimenticare le anguille e su prenotazione la cacciagione .
La stessa filosofia per i contorni : di patate, legumi e verdure, sia fresche che alla griglia, tutti prodotti nell'orto dell'Azienda, i dolci anche questi fatti in casa in base alle classiche ricette romagnole.

Ma quel che stupisce è la ‘mano’ di chi cucina : semplicità e buon gusto stanno alla base dei menù
proposti.
Il tutto viene servito accompagnato dal vino prodotto in Azienda, mentre si può sempre gustare la frutta, sia fresca che sciroppata e terminare con il liquore prodotto in casa Massari, secondo le tradizionali ricette.

Frutto della cultura biologico-integrata sono:
  • le marmellate - Fragola, More, Frutti di Bosco, Albicocca, Pesca, Prugna, Pera, Melone e Cocomero
  • la frutta sciroppata - Pesche, Pere, Prugne
  • le castagne alcooliche
  • lo scalogno che viene ancora fatto come una volta in tre passaggi tra Sale, Aceto e Olio di Oliva
  • la Saba
Tramite il sito potete comprare i prodotti e riceverli a casa vostra in contrassegno con 10,00 euro di contributo spese di spedizione.

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