lunedì 17 ottobre 2016
domenica 16 ottobre 2016
Borghi del Gusto news: Vidor : Soave Manto, l'identità culturale come sco...
Borghi del Gusto news: Vidor : Soave Manto, l'identità culturale come sco...: Soave Manto opera con la sua azienda nel settore del noleggio e della vendita di apparecchi per il gioco e il tempo libero. Dal 1911 part...
Vidor : Soave Manto, l'identità culturale come scopo di vita
Dal 1911 partecipa alle iniziative di informazione che la rete dei borghi europei del gusto intraprende per valorizzare il territorio del Quartier del Piave e ,in particolare di Vidor, suo comune di residenza.
Così Manto commentava agli inizi della sua esperienza di partner d’informazione :
“Anche se il mio settore di operatività può sembrare distante da iniziative di informazione che valorizzano le realtà locali, in realtà sono assai attaccato alla nostra identità culturale, vivo e lavoro in questa comunità ed era doveroso contribuire in qualche modo alla sua conoscenza e al suo sviluppo. Non mancherò di partecipare anche alle altre iniziative in programma “.
E così è stato nel corso di questi anni.
Un impegno che lo ha portato in fondo a conoscere meglio ed approfondire quello spirito di comunità, di identità che ogni progetto di valorizzazione porta con sé.
Nei due termini (identità e cultura), sono contenuti significati importanti. Il primo, “identità”, ha soprattutto una valenza di ordine psicologico e si riferisce alla percezione che ogni individuo ha di se stesso, cioè della propria coscienza d’esistere in relazione ad altri individui. L’identità infatti è un concetto dinamico e aperto che si costruisce e definisce nella relazione/interazione con gli altri.
Il termine “culturale” ha invece un significato sociologico. Deriva dal termine “cultura”, inteso come patrimonio globale ed evolutivo dell’individuo e dei gruppi sociali ai quali appartiene. Questo patrimonio è formato dalle norme, i valori, le “cornici” di riferimento e di senso, dagli usi e dal linguaggio che uniscono e diversificano i gruppi umani.
Quando si parla di identità culturale si intende dunque la sua identità globale, composta dalle identificazioni particolari riferite alle diverse appartenenze all’interno di un processo dinamico e aperto al cambiamento.
Non è la nostra una ‘tirata’ pubblicitaria, ma la semplice constatazione di un incontro, tra le ragioni della cultura d’impresa e quelle della comunità d’appartenenza.
Manto ha saputo elaborare un proprio modello di cultura d’impresa, un modello che va ad identificare in modo chiaro ed efficace la propria storia, i propri valori, la propria vocazione, i propri obiettivi, la propria immagine, in un’unica parola, la propria identità.
Cultura d’impresa, dunque, non solo come condensato di saperi e valori tradizionali ma anche come fonte di crescita e progresso.
sabato 15 ottobre 2016
Il Salumificio Spader a Borghi d'Europa
Emanuele Spader è il titolare del SALUMIFICIO SPADER ,un’azienda artigianale nata circa 15 anni fa, che in
questi
ultimi anni, si è imposta nel settore alimentare con una costante crescita e sviluppo commerciale.
Guidata dal giovane titolare, che l’ha avviata all’età di 23 anni, sfruttando le conoscenze del padre nel settore da oltre 50 (consulente tecnico di produzione per nomi di grosso spessore nel mondo delle industrie produttrici di
salumi cotti e crudi, italiane ed estere), si è specializzata nella produzione di prodotti locali tipici.
Contestualmente a questo forte sviluppo commerciale, l’azienda ha proceduto nel corso di questi ultimi anni a consistenti ammodernamenti ed investimenti nella struttura. In parte per esigenze logistiche e in parte per la voglia di migliorare il forte connubio tra qualità e tecnologia, ora l’azienda si sviluppa in un innovativo laboratorio di 1.200 mq con impianti e strutture d’ultima generazione.
Questo ha favorito l’evoluzione qualitativa d’alcuni prodotti, che hanno permesso al SALUMIFICIO SPADER di puntare ad un mercato con una clientela dai palati raffinati e con esigenze sempre maggiori grazie ai quali è nata la collaborazione con la nota CANTINA BISOL di Valdobbiadene (TV), con cui sono stati creati alcuni prodotti dedicati alla loro clientela, che ricopre maggiormente l’alta ristorazione e gastronomia nazionale e internazionale come ad esempioAIR DOLOMITI del gruppo LUFTHANSA (prodotti SPADER inseriti nei menu di businessclass e firstclass) o l’associazione SLOW FOOD e altri operatori del mondo horeca.
Guidata dal giovane titolare, che l’ha avviata all’età di 23 anni, sfruttando le conoscenze del padre nel settore da oltre 50 (consulente tecnico di produzione per nomi di grosso spessore nel mondo delle industrie produttrici di
salumi cotti e crudi, italiane ed estere), si è specializzata nella produzione di prodotti locali tipici.
Contestualmente a questo forte sviluppo commerciale, l’azienda ha proceduto nel corso di questi ultimi anni a consistenti ammodernamenti ed investimenti nella struttura. In parte per esigenze logistiche e in parte per la voglia di migliorare il forte connubio tra qualità e tecnologia, ora l’azienda si sviluppa in un innovativo laboratorio di 1.200 mq con impianti e strutture d’ultima generazione.
Questo ha favorito l’evoluzione qualitativa d’alcuni prodotti, che hanno permesso al SALUMIFICIO SPADER di puntare ad un mercato con una clientela dai palati raffinati e con esigenze sempre maggiori grazie ai quali è nata la collaborazione con la nota CANTINA BISOL di Valdobbiadene (TV), con cui sono stati creati alcuni prodotti dedicati alla loro clientela, che ricopre maggiormente l’alta ristorazione e gastronomia nazionale e internazionale come ad esempioAIR DOLOMITI del gruppo LUFTHANSA (prodotti SPADER inseriti nei menu di businessclass e firstclass) o l’associazione SLOW FOOD e altri operatori del mondo horeca.
I PRODOTTI, derivano tutti da scrupolosi controlli nella scelta degli ingredienti, la rigorosa selezione dei fornitori e la massima cura nella fase di lavorazione, che ci consentono di garantire l’elevata qualità dei nostri
salumi. Il tutto sempre nel rispetto della tradizione e delle antiche ricette di produzione.
Cavallo di battaglia di quest’azienda, è senza dubbio la PORCHETTA TREVIGIANA,
che ricopre il 60% della produzione aziendale,anche se negli ultimi anni,l’azienda si è specializzata
nella produzione di altri
articoli rivolti a tutto il territorio nazionale ed estero come la
pancetta bacon cruda affumicata, la pancetta stufata singola e
doppia, il salame tipo napoli piccante,la lingua salmistrata cotta a
bauletto suina e bovina,manzo cotto tipo roastbeef inglese di fesa e
sottofesa, il guanciale nazionale stagionato.
Il nuovo stabilimento sorge a Moriago della Battaglia un piccolo
paese a pochi chilometri da Valdobbiadene immerso nelle note
colline del PROSECCO DOCG, nel cuore della regione
Veneto.
Il Salumificio Spader partecipa quale
partner di informazione alle iniziative di Comunicare per Esistere, il
progetto sostenuto dalla rete dei borghi europei del gusto.
Vignepiane a Borghi d’Europa
Nel nostro personalissimo viaggio del gusto, il percorso della
Livenza aveva rappresentato una scoperta continua di opportunità,
persone e prodotti.
L’incontro-intervista presso l’azienda agricola Vignepiane (Motta di Livenza) ; la partecipazione di Morena e dei suoi vini (commentati dal collega giornalista Fabio Guerra), in occasione dello stage di informazione internazionale all’Osteria il Cortivo a Borgo Malanotte ; la visita di Annalisa Banchieri e Brigitta Reichl ( Associazione Culturale Italia-Austria) all’azienda Vignepiane nel giorno degli ospiti austriaci. Tre ‘gemme’ (fra le altre), che la rete dei borghi europei del gusto ha
saputo interpretare, dando voce ad una realtà produttiva singolare, interamente votata alla ricerca dell’eccellenza.
Di questo ci siamo ricordati quando abbiamo iniziato a stendere gli inviti per la rassegna informativa Borghi d’Europa, che si terrà dall’1 al 4 dicembre nella Bassa Padovana e nella Bassa
Veronese, con una importante ‘coda’ sui temi dei borghi d’acqua, proprio lungo il percorso della Piave e della Livenza.
Vignepiane interverrà alla rassegna per rappresentare una cultura, una storia, un territorio. Anzi ‘le’ culture, ‘le’storie, ‘i ‘territori. Il plurale di un impegno unico.
“Il vino è la poesia della terra” …è dalla passione e l’amore per la terra e i suoi frutti, tramandata da tre generazioni, che nasce nel territorio di Villanova di Motta di Livenza l’Azienda Agricola Vignepiane Daniel, nata da un’intuizione di Orazio Daniel assieme al fratello Armando nel lontano 1975. Purtroppo Orazio non potè vedere realizzato il suo sogno, ma attraverso l’impegno del fratello Armando e del figlio Ugo… il sogno si è avverato e oggi può continuare…
Dedizione e sacrificio per un lavoro lungo e faticoso ma ricompensato dalla soddisfazione di vederlo riconosciuto ogni anno sia alle numerose manifestazioni e mostre locali con premi e riconoscimenti, ma soprattutto dai molti clienti che continuamente premiano l’azienda con la loro fiducia.
L’incontro-intervista presso l’azienda agricola Vignepiane (Motta di Livenza) ; la partecipazione di Morena e dei suoi vini (commentati dal collega giornalista Fabio Guerra), in occasione dello stage di informazione internazionale all’Osteria il Cortivo a Borgo Malanotte ; la visita di Annalisa Banchieri e Brigitta Reichl ( Associazione Culturale Italia-Austria) all’azienda Vignepiane nel giorno degli ospiti austriaci. Tre ‘gemme’ (fra le altre), che la rete dei borghi europei del gusto ha
saputo interpretare, dando voce ad una realtà produttiva singolare, interamente votata alla ricerca dell’eccellenza.
Di questo ci siamo ricordati quando abbiamo iniziato a stendere gli inviti per la rassegna informativa Borghi d’Europa, che si terrà dall’1 al 4 dicembre nella Bassa Padovana e nella Bassa
Veronese, con una importante ‘coda’ sui temi dei borghi d’acqua, proprio lungo il percorso della Piave e della Livenza.
Vignepiane interverrà alla rassegna per rappresentare una cultura, una storia, un territorio. Anzi ‘le’ culture, ‘le’storie, ‘i ‘territori. Il plurale di un impegno unico.
“Il vino è la poesia della terra” …è dalla passione e l’amore per la terra e i suoi frutti, tramandata da tre generazioni, che nasce nel territorio di Villanova di Motta di Livenza l’Azienda Agricola Vignepiane Daniel, nata da un’intuizione di Orazio Daniel assieme al fratello Armando nel lontano 1975. Purtroppo Orazio non potè vedere realizzato il suo sogno, ma attraverso l’impegno del fratello Armando e del figlio Ugo… il sogno si è avverato e oggi può continuare…
Dedizione e sacrificio per un lavoro lungo e faticoso ma ricompensato dalla soddisfazione di vederlo riconosciuto ogni anno sia alle numerose manifestazioni e mostre locali con premi e riconoscimenti, ma soprattutto dai molti clienti che continuamente premiano l’azienda con la loro fiducia.
venerdì 14 ottobre 2016
San Pietro di Feletto,Borgo del Gusto alle giornate di Borghi d'Europa
SAN PIETRO DI FELETTO
San Pietro di Feletto (San Piero dé Felét in veneto), è un comune italiano di 5 321 abitanti della provincia di Treviso in Veneto. Si tratta di un comune sparso in quanto sede comunale non è l'omonimo borgo ma quello di Rua di Feletto.
Il comune di San Pietro di Feletto è collocato sulle colline moreniche a nord ovest di Conegliano. Tali colline sono coperte di vigneti, soprattutto del vitigno prosecco, che in quest'area ha denominazione di origine controllata.
Tra la vegetazione si segnalano boschi di robinie e di castagni.
La storia
Il toponimo Feletto deriva dal latino filix "felce", in riferimento alla boscosità del territorio [2]. La storia del comune inizia probabilmente attorno al VII-VIII secolo quando fu eretta la chiesa di San Pietro, forse sulle rovine di un tempio pagano. Il luogo sacro, attorno al quale si formò un primo nucleo abitato, divenne rapidamente sede di una potente pieve, la cui giurisdizione si estendeva, oltre che sul Feletto, anche su Formeniga, Collalbrigo e Refrontolo. Attorno all'XI secolo essa veniva donata al vescovo di Belluno, per passare poi alla consorteria di Conegliano. Seguirà poi le sorti di quest'ultima passando più tardi alla Serenissima .
Unità Tematiche :
Percorsi della Fede : Pieve di San Pietro e Chiesa di Rua ed Eremo Camaldolese
Il Patrimonio delle Terre del Gusto
Delegato : Marco Moret (Azienda Agricola Moret, Vini, Santa Maria di Feletto
Si tratta di una delle pievi più antiche e preziose della marca trevigiana,
posta in un luogo panoramico da cui lo spettacolo paesaggistico è
paragonabile solo a quello visibile dalle terrazze delle pievi di Castello Roganzuolo o di Rolle.
La chiesa, risalente all'XI secolo, si presenta con una facciata a salienti, davanti alla quale si apre un ampio porticato medievale, sotto il quale sono custoditi cinque preziosi affreschi: Sant'Antonio Abate, Vergine col Bambino, Vergine con Santi, Sacrificio di Caino e Abele, Cristo della Domenica.
L'interno, a tre navate, contiene affreschi eseguiti tra il XII e il XV secolo: i più antichi sono nella parte sinistra della navata centrale e sopra l'arco dell'abside. Il catino absidale è dominato da un grande Cristo Pantocratore tra la Vergine e San Pietro del XIII secolo. I restanti affreschi sono del XV secolo: tra essi quelli che fanno da cornice alla cappella gotica di San Sebastiano, sede del battistero e angolo più suggestivo della pieve.
Tutti i dipinti hanno beneficiato di un completo restauro tre 1998 e 2002, il quale consente oggi di godere delle suggestioni coloristiche originarie.
La chiesa della frazione di Rua nacque nel Seicento assieme al
complesso di un grande eremo camaldolese, di cui era parte: l'aspetto
attuale è frutto di modifiche che nei secoli ne hanno ampliato le
dimensioni.
L'eremo camaldolese risale al 1670 e fu soppresso nell'Ottocento da Napoleone: attualmente ne restano solo alcune parti, tra cui 4 celle, il refettorio e l'albergo dei poveri, dove ha sede il municipio.
Pubblicato da
gustosette
a
21:41
San Pietro di Feletto (San Piero dé Felét in veneto), è un comune italiano di 5 321 abitanti della provincia di Treviso in Veneto. Si tratta di un comune sparso in quanto sede comunale non è l'omonimo borgo ma quello di Rua di Feletto.
Panorama di San Pietro da Refrontolo
Tra la vegetazione si segnalano boschi di robinie e di castagni.
La storia
Il toponimo Feletto deriva dal latino filix "felce", in riferimento alla boscosità del territorio [2]. La storia del comune inizia probabilmente attorno al VII-VIII secolo quando fu eretta la chiesa di San Pietro, forse sulle rovine di un tempio pagano. Il luogo sacro, attorno al quale si formò un primo nucleo abitato, divenne rapidamente sede di una potente pieve, la cui giurisdizione si estendeva, oltre che sul Feletto, anche su Formeniga, Collalbrigo e Refrontolo. Attorno all'XI secolo essa veniva donata al vescovo di Belluno, per passare poi alla consorteria di Conegliano. Seguirà poi le sorti di quest'ultima passando più tardi alla Serenissima .
Unità Tematiche :
Percorsi della Fede : Pieve di San Pietro e Chiesa di Rua ed Eremo Camaldolese
Il Patrimonio delle Terre del Gusto
Delegato : Marco Moret (Azienda Agricola Moret, Vini, Santa Maria di Feletto
Pieve di San Pietro
Pieve di San Pietro, affreschi cinquecenteschi nella cappella di San Sebastiano
La chiesa, risalente all'XI secolo, si presenta con una facciata a salienti, davanti alla quale si apre un ampio porticato medievale, sotto il quale sono custoditi cinque preziosi affreschi: Sant'Antonio Abate, Vergine col Bambino, Vergine con Santi, Sacrificio di Caino e Abele, Cristo della Domenica.
L'interno, a tre navate, contiene affreschi eseguiti tra il XII e il XV secolo: i più antichi sono nella parte sinistra della navata centrale e sopra l'arco dell'abside. Il catino absidale è dominato da un grande Cristo Pantocratore tra la Vergine e San Pietro del XIII secolo. I restanti affreschi sono del XV secolo: tra essi quelli che fanno da cornice alla cappella gotica di San Sebastiano, sede del battistero e angolo più suggestivo della pieve.
Tutti i dipinti hanno beneficiato di un completo restauro tre 1998 e 2002, il quale consente oggi di godere delle suggestioni coloristiche originarie.
Chiesa di Rua ed eremo camaldolese |

mercoledì 12 ottobre 2016
mercoledì 20 luglio 2016
L'Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto
Associazione
Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto
L’Associazione
Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto è nata nel 2007 dalla
collaborazione fra La Rotta dei Fenici, Itinerario Culturale del
Consiglio d'Europa, e la Rete di Informazione L'Italia del Gusto, con
lo scopo di valorizzare e promuovere la conoscenza, lo sviluppo e la
diffusione delle culture locali in tutte le loro espressioni.
Il
progetto intende unire e collegare borghi e territori europei poco
conosciuti e
valorizzati,
per creare una rete di scambi culturali e istituzionali di ampio
respiro.
In
particolare, mira alla salvaguardia di quelle terre di cui
normalmente non si parla nelle pagine dei giornali, dei territori e
dei borghi meno conosciuti in Italia e in Europa.
Secondo
lo spirito dell’associazione, la valorizzazione di un territorio
non passa attraverso la promozione di un singolo prodotto
agroalimentare o di una sola manifestazione o realtà, ma tramite
l’insieme dei suoi specifici elementi d’interesse:
enogastronomia, cultura, storia, arte, ambiente. Molteplici sono
dunque i temi sul tavolo della rete di Informazione: la salvaguardia
dell'ambiente, la valorizzazione dei territori minori, il turismo del
gusto, la promozione e valorizzazione delle produzioni tipiche e la
qualità dell'abitare:
il
tutto per il più complessivo sviluppo della qualità della vita.
Nel
marzo del 2009 il progetto si è trasformato in
Associazione
Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto,
che
fonda la sua operatività su una rete aperta alla partecipazione di
enti locali (comuni, unioni di comuni, comunità collinari, consorzi)
e associazioni che operano nelle comunità locali stesse, che si
impegnano a incrociare e
confrontare
le proprie esperienze e le proprie politiche, ispirandosi ai principi
dell'interculturalismo
del Consiglio d'Europa. Nel 2009 erano 30 i borghi e i territori
italiani aderenti. In Europa, l’Associazione è presente in 15
Stati.
L'Associazione
Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto è organizzata per
unità tematiche che sono chiamate “Azioni”: Azione Terre della
Storia, Azione Aquositas (Terre d'Acqua), Azione Tavola di Budoia
(terre di montagna), Azione Collinando (terre di collina), Azione I
Binari del Gusto, Azione EuroVinum (Terre del Vino). Ogni Azione
interessa un circuito di borghi e territori.
Ogni
Azione è aperta alla partecipazione di tutte le Reti italiane ed
europee (comuni, associazioni, consorzi etc), che desiderano
partecipare, per segnalare iniziative e progetti che l'Azione stessa
provvederà a fare conoscere e a comunicare, mediante un'attività di
ufficio stampa locale, regionale, nazionale e internazionale.
In
particolare ogni Azione eroga i seguenti servizi:
1.
diffusione
di notizie su eventi, progetti e iniziative dei borghi e dei
territori italiani
ed
europei;
2.
servizio
di comunicazione orizzontale fra i diversi membri delle diverse reti,
per
favorire
gli scambi culturali e fare incrociare le esperienze;
3.
servizio
di rassegna stampa (raccolta e documentazione dei servizi informativi
pubblicati
dalle diverse testate giornalistiche);
4.
organizzazione
di delegazioni di giornalisti e comunicatori che intervengano a
incontri
ed eventi nei borghi storici (visite, educational, interventi ecc).
Per
aderire ai servizi informativi di un'Azione, occorre presentare
richiesta con scheda sulla realtà rappresentata. L'adesione prevede
la concessione del Patrocinio non oneroso e l’impegno a:
1.
partecipare
con i propri rappresentanti ai diversi appuntamenti in programma;
2.
facilitare
i contatti con altre istituzioni, associazioni e aziende del
territorio;
3.
concedere
l’uso gratuito di sale e spazi dove avranno luogo gli incontri e le
conferenze
stampa dell’iniziativa;
4.
ospitare
almeno una volta l'anno delegazioni di giornalisti, amministratori o
rappresentanti
di associazioni di altri borghi e territori (eventualmente in
occasione di eventi e manifestazioni importanti per la comunità);
5.
partecipare
almeno una volta l'anno a iniziative che si svolgano in altri borghi
e
territori.
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